Due volontarie del Corpo Europeo di Solidarietà riflettono su quanto hanno ricevuto dall’esperienza in associazione
Elisabeth: “Auguro a tutte le persone di avere un’esperienza simile”
Questo anno di volontariato è stato per me una esperienza straordinaria, con tante nuove opportunità. Ho imparato che cosa sia lo spirito di squadra e la coesione.
Un gruppo, composto da sei anime assolutamente diverse, ma tutti con lo stesso scopo: reinventarsi, riscoprirsi, svilupparsi. Siamo diventati amici, per me una seconda famiglia. Abbiamo affrontato e superato tanti ostacoli. L’esperienza di essere una volontaria alla UILDM LAZIO mi ha portata in una direzione che io non potevo immaginare prima.
Insieme al nostro coordinatore Edoardo Scuderoni – che a questo punto voglio anche ringraziare per la cura, l’assistenza e l’impegno per noi – abbiamo lavorato tutti i giorni per combattere il più possibile i pregiudizi e per migliorare un po’ il mondo. Ultimamente abbiamo realizzato il progetto della Biblioteca Vivente, che non sarebbe stato possibile senza il coraggio delle ragazze del Servizio Civile, di Edoardo e del resonsabile Massimo Guitarrini: grazie per questa esperienza! Voglio ringraziare anche il Gruppo Giovani per averci accolti a braccia aperte all’inizio del nostro servizio, per averci dato la possibilità di conoscere tutti e fare tante escursioni insieme, come a Viareggio, dove si sono creati tanti nuovi legami e ricordi.
Tutto questo non era scontato e per questo sono molto grata.
I servizi che ho prestato alle persone erano forse più un regalo per me che il contrario. Certo, ho aiutato gli altri con la mia assistenza o soltanto con la presenza, ma io per prima ho ricevuto esperienze di vita, altre visioni del altro mondo, intimità.
Il virus ha reso il 2020 un anno per molti aspetti negativo, ma io non lo ricorderò come “l’anno del lockdown”, bensì come quello della realizzazione, della ricchezza e della coscienza. Ho trovato in quest’anno la mia libertà e le mie possibilità per il futuro.
Auguro a tutte le persone di avere un’esperienza simile a quella vissuta da noi quest’anno, di incontrare persone come quelle che abbiamo conosciuto e di realizzarsi come noi.
Grazie a tutte le persone che ora fanno parte della mia vita, grazie per tutte le cose che ho vissuto.
(Elisabeth Bianchi)
Laurie: “L’anno più arricchente della mia vita”
Il progetto a cui ho preso parte si chiama “Punti di Vista” e consiste nel preparare attività da fare con i bambini nelle scuole, con lo scopo di parlare di discriminazione, diversità e solidarietà. L’ho fatto per il mio interesse verso il tema delle discriminazioni, e per quello per i bambini. L’ho trovato bellissimo e molto utile.
Purtroppo con la pandemia il progetto ha dovuto fermarsi. Dovevamo andare nelle scuole per fare queste attività, ma queste sono state chiuse con la quarantena. Abbiamo comunque avuto la possibilità, prima che succedesse tutto questo, di lavorare con tre classi di bambini. Questi incontri, anche se sono stati pochi, mi hanno permesso di rendermi conto di quanta della mia energia richieda questo lavoro. Avevo lo scopo, attraverso questo volontariato, di uscire dalla mia zona di conforto per imparare a stressarmi di meno. Ma non è successo. Quando la quarantena è cominciata, mi sono accorta della serenità che provavo per non dover più andare nelle scuole. Sono stata un po’ delusa del fatto di non riuscire ad andare oltre questo stress, pero poi l’ho preso come un apprendimento su me stessa. Oggi voglio prendermi cura di me, facendone una priorità. E questo significa mettermi molto meno pressione di quanto abbia fatto finora.
Mentre all’inizio dell’anno pensavo di fare una formazione per parlare di filosofia con i bambini, oggi so che, anche se trovo questo lavoro meraviglioso, non è un lavoro per me. I miei progetti per il futuro sono cambiati più di una volta durante quest’anno, fino ad arrivare alla mia idea attuale: voglio imparare a coltivare ortaggi e farne la mia attività principale.
Ho imparato tante altre cose su di me, sui miei bisogni, i miei limiti e le mie aspirazioni. Consiglierei a tutti di fare questo tipo di esperienza. È stato l’anno più arricchente della mia vita. Ho vissuto tante più cose del solito. Ci sono stati tanti momenti bellissimi, ma anche momenti difficili, e alla fine, sono quelli un po’ brutti che mi hanno fatto crescere tanto. Credo di essere tutta un’altra persona rispetto a quella che ero quando sono arrivata; ho l’impressione di essere più adulta.
Ringrazio la UILDM per avermi fatto sentire accompagnata. Ci sono state persone che mi hanno permesso di parlare dei miei dubbi, delle mie paure, delle mie difficoltà. Ho sentito il diritto di essere me stessa, e mi ha aiutato molto a realizzare davvero chi sono. Ringrazio anche gli altri volontari, che mi hanno ispirata e fatto crescere. Credo di essere stata molto fortunata ad essermi trovata in questo gruppo di volontari, che ha avuto un grande impatto positivo sulla mia esperienza.
(Laurie Grangé)