Il racconto di una nostra collaboratrice alle prese con i consueti proverbi di accessibilità

Piazza di Spagna
Vivendo in periferia e approfittando di una delle bellissime giornate primaverili di Roma, ho deciso di andare in città con i mezzi pubblici. Non sapevo quanto era problematico essere una turista su carrozzina, causa presenza di innumerevoli barriere architettoniche.
Inizio il mio racconto con i problemi che ho dovuto affrontare usando i mezzi di trasporto pubblici. Dopo una lunga attesa, finalmente alla mia fermata di partenza arriva l’autobus dell’Atac, con la pedana adibita alla salita delle carrozzine. Ma ecco che all’arrivo in centro, dopo che l’autobus era ripartito, si presenta il primo grande problema di cui non mi ero resa conto subito: il marciapiede non adeguato al passaggio con la carrozzina. Sono rimasta su quella “isola deserta” senza poter scendere e proseguire la mia passeggiata.
Attendo che arrivi un altro autobus con pedana e scendo finalmente su un marciapiede adeguato al passaggio delle carrozzine e vicino alla metro. Volevo raggiungere Piazza di Spagna, ma anche lì ho trovato molte barriere a causa di ascensori e pedane guaste. Solo dopo varie peripezie e grazie all’aiuto del personale della Metro arrivo alla mia destinazione. Bella, anzi bellissima piazza con la sua meravigliosa Barcaccia appena restaurata e con i suoi getti d’acqua risplendenti al sole di Roma!
È ora di mangiare qualcosa, ma ecco, ci risiamo con i problemi di accessibilità. Entro nel primo bar e lì non hanno i bagni accessibili, per raggiungerli bisogna superare una scala a chiocciola. Ritento in un secondo bar, dove il bagno è al piano terra, ma le porte sono strette e mancano i maniglioni. Quando ormai avevo perso ogni speranza, ecco un signore che mi suggerisce la famosa catena americana di fast food, lì in pieno centro ci sono i bagni accessibili veramente!
Capisco che in pieno centro i locali commerciali sono antichi, quindi concepiti senza accessibilità, ma alcuni che potrebbero esserlo facilmente (per esempio con maniglioni da pochi euro), non vengono adeguati. L’inaccessibilità esiste spesso anche nei locali aperti di recente in periferia.
Possibile che una semplice passeggiata primaverile debba diventare un incubo alla disperata ricerca di un ristoro o di un bagno?
(Marilena Ridolfi)