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Foto di Angelo Andrea Vegliante
Siamo parte attiva di una modernità sempre connessa, composta da tweet e post, da schermi che illuminano le nostre serate e determinano il nostro comportamento in funzione di un’azione o – peggio ancora – di una relazione. Senza troppe frasi fatte, ogni giorno abbiamo di fronte a noi una moltitudine di oggetti elettronici, che alle volte sostituiscono i nostri piaceri quotidiani, primo su tutti il caro e vecchio buon libro.
Ovviamente, non è sempre così. Ad esempio, recenti ricerche hanno confermato che solo la metà della popolazione italiana è iscritta al più noto social network del mondo, Facebook. È innegabile però constatare come l’editoria del Bel Paese sia stata coinvolta in un cambiamento drastico quanto radicale e duplice: un’evoluzione, basata su una modernizzazione dell’editoria stessa, delle sue politiche di marketing e di comunicazione; un’involuzione, da un lato determinata, a livello tecnologico, dal passaggio all’ebook – il libro su schermo –, dall’altro dalla produzione di un trend negativo per il cartaceo, in anni recenti soggetto ad una crisi di vendite.
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Foto di Angelo Andrea Vegliante
Nonostante questo mondo sempre più circondato da display e funzioni touch-screen, il libro continua ad avere un suo spazio di rilievo, non solo nei diversi ambiti della vita quotidiana, ma anche nell’ottenere peculiari e significative funzioni. L’importanza di questo protagonista – molto probabilmente immortale, ma non esente da turbamenti e crisi – è stata nettamente compresa dall’Associazione Culturale Clemente Riva, che da diversi anni organizza e promuove la Festa del Libro e della Lettura di Ostia (Roma), un momento di raccolta e di scambio culturale d’impronta sociale.
Nella pratica, questa iniziativa enfatizza prettamente il fenomeno del Libro Solidale, una tipologia di baratto piuttosto particolare: ad ogni edizione infatti, ogni persona può prendere le opere cartacee usate ed in buone condizioni esposte nei vari banchetti della festa, a fronte sia di un’offerta libera in denaro, sia portando con sé nuovi libri da donare. Dicasi solidale in quanto ogni anno le donazioni raccolte sono rivolte a determinate associazioni o progetti che operano in favore del territorio: ad esempio, nell’ultima edizione, la raccolta fondi è stata destinata a ANT Italia Onlus, Associazione che lavora per l’assistenza domiciliare gratuita ai malati di tumore.
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Foto di Angelo Andrea Vegliante
Perché utilizzare proprio il libro come strumento di condivisione solidale? “La sua importanza ce l’ha sempre ricordata il Maestro, Umberto Eco” – spiega Gianni Maritati, presidente dell’Associazione, a FinestrAperta.it – “Il libro non potrà mai tramontare, perché il cartaceo obbliga ad una certa lentezza, si assimila con fatica, nel senso migliore del termine; mentre le nuove tecnologie sono improntante alla velocità, all’efficienza. Dunque se vogliamo imparare e comunicare con gli altri mondi, dobbiamo sempre tornare al libro di carta, perché è un incontro personale con un’altra cultura, un altro autore, un universo narrativo, saggistico e poetico. Senza nulla togliere alle recenti tecnologie” – continua Maritati – “noi ribadiamo con forza il messaggio che il libro cartaceo ha un ruolo centrale nella nostra civiltà, e questo lo scopriamo e lo riscopriamo non solo grazie agli adulti ed anziani che sono nati e cresciuti con essi, ma grazie anche alle nuove generazioni, i bambini ed i ragazzi innamorati di questo oggetto”.
La Festa del Libro e della Lettura è ormai divenuta un appuntamento fisso per i cittadini del litorale romano, e non solo. Molti partecipanti arrivano anche da zone limitrofe, come Ostia Antica, Dragona, Dragoncello e la più lontana Acilia. “Siamo sorpresi e molto contenti della risposta positiva data da questa affluenza costante e presente dei diversi partecipanti alla festa”.
Articolo di Angelo Andrea Vegliante